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Dal 13 febbraio – Corso di Avvio alla Meditazione ed alle Tecniche Base di Consapevolezza Psicosomatica – 4 incontri

Presso il Centro Studi di Psicoterapia e di Crescita Umana – Via Marsala 11 – 50135 – Firenze
Condotto da Roberto Di Ferdinando
(Counselor con specializzazione in Tecniche di Psicosomatica e Crescita Personale)
Date: 13 febbraio, 20 e 27 febbraio e 6 marzo 2017 dalle ore 16 alle 18
Un corso pratico durante il quale sperimenteremo alcune
meditazioni, anche attive, e tecniche dolci di consapevolezza psicosomatica così da prendere contatto, e piena consapevolezza, con le singoli parti del nostro corpo e con la sua interezza, per una profonda esperienza unitaria di sé.
Lavoreremo sul corpo, sulla percezione di sè e sulla respirazione in modo da introdurre queste tecniche nel nostro quotidiano per coltivare la consapevolezza ed il benessere psicofisico.
Si consiglia un abbigliamento comodo. In sala di lavoro si entra senza scarpe.
Posti limitati (massimo 12 persone). Costo dell’intero corso 60 euro (30 euro per studenti).
Per informazioni e iscrizioni:
3339728888 oppure : psicoterapiaecrescitaumana@gmail.com

La pratica meditativa ha come base la rinuncia ad ogni sogno di perfezione….
se pretendiamo che ogni nostra sessione sia piena di pace o consapevolezza, andiamo incontro a grandi delusioni e frustrazioni…
Meditare è lasciar essere, osservare senza manipolare,
riposare in ciò che c’è…
Se si realizza questo, allora lo si può integrare nella vita….
cadono le pretese ,le aspettative e sorge la pace equanime.
Va da sè che non è una conquista che si fa una volta per tutte
ma che bisogna cuare giorno dopo giorno e le cadute sono inevitabili.
Ma in questa pace sorge anche la gratitudine per tutto ciò che la Vita ci offre(proprio tutto) e questa è la base della serenità!
Non sempre è facile…anzi…

(Marco Valli)

Riprendono le attività del Centro con alcune novità

Ripartono le Meditazioni del mercoledì e della luna piena ,per coloro che desiderano meditare con il sostegno del gruppo;

ripartono le classi di TaiChi il lunedì e il giovedì;

giovedì 12 gennaio riparte il Laboratorio di Pratica della Presenza, rivolto a chi desidera conoscersi più in profondità, al di là di maschere e condizionamenti, nel momento presente, spontaneo, il gruppo è aperto, ogni serata è specifica per un tema e pratica;

riprendono anche i Sabati del Centro, le nostre conferenze con aperitivo, da sabato 21 gennaio con“Io sono tutto ciò che c’è – Essere consapevole e praticare consapevolezza:il ritorno al mio vero Sé” , in allegato trovate tutte le date e i relatori;

dal 13 di febbraio ritorna il  Corso di avvio alla Meditazione ed alle Pratiche di Base  di Consapevolezza, 4 incontri ideale per quelle persone che desiderano avvicinarsi al mondo della meditazione ;

il 14 marzo una novità: parte il corso MBI, Mindfulness Based Interventions, un corso di 8 incontri e una giornata di ritiro, basato sulle pratiche meditative, ma non solo, per la riduzione dell’ansia e dello sterss, che promuove il benessere e  la possibilità di imparare a gestire il nostro quotidiano in modo più efficace;

ancora a marzo il 25 e 26 ci sarà il seminario Decondizionare e Trasformare le Credenze Limitanti, per coloro che si sentono bloccati in schemi ripetitivi e  desiderano un cambiamento intenso e profondo ;

e dal 16 maggio ci sarà il corso di Psicochakra , sette incontri per conoscersi e apprendere degli strumenti per riportarsi in equilibrio e armonia.

Ulteriori informazioni sulla locandina sottostante

Siediti come una montagna….

“[…] consapevoli o no, noi siamo “prima di tutto” – e forse anche soprattutto – “un io corpo”. […].
Marco l’eremita, un asceta cristiano del IV secolo, afferma: “La preghiera inizia dal corpo. E’ assurdo pensare di portare la mente in uno stato di contemplazione senza il corpo”. L’autore anonimo della ‘Nube della non conoscenza’ lo conferma a sua volta, con risolutezza, nel XV secolo: “Quando intraprendi questo nobile lavoro della contemplazione, semplicemente siediti rilassato e tranquillo”. […] Infatti il primo consiglio che si possa dare a chi vuole meditare non è di ordine spirituale, ma fisico: siediti!”.
Sedersi come una montagna, portando il corpo in uno stato di assoluta immobilità e di riposo, contribuisce a sviluppare e a nutrire tutta una serie di atteggiamenti interiori, particolarmente significativi in rapporto alla preghiera e alla contemplazione. L’immobilità fisica e la conseguente pace del corpo conducono anzitutto ad “essere carichi di presenza”. La preghiera è un atto di amicizia. Di conseguenza, essa reclama per sua natura la capacità di dimorare nel qui ed ora, dell’essere interamente presenti nel momento presente. Senza presenza non c’è amicizia. “Prima di costruire una chiesa bisogna essere pietra.
[…] scrive ancora Jean-Yves Leloup.
[…] Sedersi come una montagna è anche “prendere tempo”. […] “Le montagne hanno un altro tempo, un altro ritmo. Star seduto come una montagna vuol dire avere l’eterno davanti a sé. L’atteggiamento giusto per chi voglia entrare nella meditazione è sapere che l’eternità gli sta dietro, dentro e davanti “(Leloup).
Il saper perdere tempo è anche un modo per porre concretamente l’essere al di sopra dell’avere. “La cosa più dura era pensare ore e ore a fare niente. Bisognava imparare di nuovo ad essere, semplicemente ad essere, senza scopo né motivo. Meditare come una montagna era la meditazione stessa dell’Essere, del semplice fatto di esistere, prima di ogni pensiero, di ogni piacere e di ogni dolore” (Leloup).
[…] .
Sedersi immobili come la montagna è anche un’espressione che indica tranquillità, disponibilità, piena accoglienza, equanimità. E’ dare. Come prima cosa, a tutto ciò che esiste, dentro e fuori di noi, il diritto di esistere. Di conseguenza, meditare come una montagna è non giudicare. In effetti, in virtù di questa meditazione “aveva pure modificato il ritmo dei suoi pensieri. Egli aveva imparato a vedere senza giudicare, come se desse a tutto ciò che cresce sul dorso del monte anzitutto il diritto di esistere. Sapeva indugiare, accogliere le stagioni, starsene silenzioso e quieto, talvolta come un terreno brullo, talvolta, come il pendio di una collina pronta per la festa della mietitura” (Leloup) […]”
(Padre Andrea Schnoller, tratto da SATI, maggio-agosto 2016)

I ciechi e l’elefante

Al di là di Ghor si estendeva una città i cui abitanti erano tutti ciechi. Un giorno, un re arrivò da quelle parti, accompagnato dalla sua corte e da un intero esercito, e si accamparono nel deserto. Ora, questo monarca possedeva un possente elefante, che utilizzava sia in battaglia sia per accrescere la soggezione della gente.
Il popolo era ansioso di sapere come fosse l’elefante, e alcuni dei membri di quella comunità di ciechi si precipitarono all’impazzata alla sua scoperta.
Non conoscendo ne la forma ne i contorni dell’elefante, cominciarono a tastarlo alla cieca e a raccogliere informazioni toccando alcune sue parti.
Ognuno di loro credette di sapere qualcosa dell’elefante per averne toccato una parte.
Quando tornarono dai loro concittadini, furono presto circondati da avidi gruppi, tutti ansiosi, e a torto, di conoscere la verità per bocca di coloro che erano essi stessi in errore.
Posero domande sulla forma e l’apparenza dell’elefante, e ascoltarono tutto ciò che veniva detto loro al riguardo. Alla domanda sulla natura dell’elefante, colui che ne aveva toccato l’orecchio rispose: “Si tratta di una cosa grande, ruvida, larga e lunga, come un tappeto”.
Colui che aveva toccato la proboscide disse: “So io di che si tratta: somiglia a un tubo dritto e vuoto, orribile e distruttivo”.
Colui che ne aveva toccato una zampa disse: “È possente e stabile come un pilastro”.
Ognuno di loro aveva toccato una delle tante parti dell’elefante. La percezione di ognuno era errata. 
Nessuno lo conosceva nella sua totalità: la conoscenza non appartiene ai ciechi. 
Tutti immaginavano qualcosa, e l’immagine che ne avevano era sbagliata.

Resistenza al rilassamento.

I benefici di uno stato di rilassamento sono noti a molti, riduzione della tensione muscolare, parametri fisiologici più regolari, migliore concentrazione, più resistenza alle malattie , sensazione psichiche percepite come benessere e tranquillità, però forsi molti non conoscono le resistenze a vivere in questo stato di benessere. Può sembrare strano, a livello cosciente la maggior parte delle persone a cui viene chiesto se vorrebbero poter vivere in una condizione di benessere risponde affermativamente, ma poi quante realmente dedicano parte della loro giornata a coltivare uno stato di rilassamento? Viene da domandarsi come mai non dedichiamo alla cura del nostro benessere bio-psichico un tempo adeguato. E anche come mai sono sopratutto le persone che soffrono di ansia, o che percepiscono uno stato di malessere abbastanza costante ad avere difficoltà a praticare rilassamento. Vivere in uno stato di stress per molti diventa come una droga. Vivere allertati , non mollando il controllo spesso appaga una illusoria convinzione di sentirci più sicuri “ se resto tesa sarò pronta quando il problema arriverà, sarà vigile”. Va ricordato che in questo meccanismo il fattore chimico gioca un ruolo importante. Quando siamo allertati e stressati gli ormoni dello stress , adrenalina e noradrenalina, ci fanno sentire più forti, potenti, efficienti. Il problema nasce quando noi viviamo in uno stato di continua attivazione anche quando il “pericolo” non c’è, pensando che potrebbe esserci nel futuro ( questo è tipico delle persone ansiose), e quindi non creiamo mai dentro di noi lo spazio perchè si attivi anche la fase di rilascio, conseguente ,e necessaria, allo stato di attivazione. Per molte persone questo “rilascio” è vissuto come pericoloso ( se mollo e poi succede qualcosa di brutto?), oppure poco opportuno ( devo essere sempre pronto, dinamico e capace altrimenti mi superano), oppure come angosciante ( se mi rilasso poi chissà come posso diventare…e ho fatto tanto per essere così come sono..). Uno stato di rilassamento migliora ognuna di queste situazioni descritte e vissute come fonte di paura, permettendo di attingere a delle reali risorse interne, coltivando una concentrazione maggiore, uno stato di presenza alla vita, permettendo anche di valutare in modo più realistico ed adeguato gli eventi e le possibilità che ci si presentano, tutti aspetti che in uno stato di continuo stress e allerta diventano impossibili da sperimentare.
Dieci incontri per imparare e praticare tecniche che inducono rilassamento, diminuiscono lo stato di attivazione che porta allo stress, a sbalzi di umore, ansia.
Utilizzeremo tecniche del training autogeno, rilassamento progressivo Jacobson, rilassamento di Vogt, meditazioni di consapevolezza, pratiche contemplative, respirazione addominale. Verrà fornito anche il materiale per poter praticare a casa.

Conduce la dott.ssa Massimiliana Molinari, psicologa e psicoterapeuta.

Il corso si svolgerà nei giorni: lunedì 4, 11, 18 e venerdì 29 aprile;lunedì 2, 9, 16, 23, 30  maggio;lunedì 6 giugno dalle 20 alle 21.30. 
Costo del percorso 150 euro.

Iscrizioni dall’1 marzo al 30 marzo. Si ritengono iscritte le persone che hanno versato la caparra.
Per informazioni e iscrizioni psicoterapiaecrescitaumana
@gmail.com oppure 3396788142

I sabati del Centro.Fiducia di Base e Credenze Limitanti

I sabati del Centro. Conferenze esperienziali e aperitivo

Sabato 6 febbraio dalle 16 alle 18
 

Fiducia di base e Credenze limitanti.
con la dott.ssa Massimiliana Molinari

Esploreremo il tema della fiducia fondamentale e la sua correlazione con le credenze limitanti, due temi importanti nella vita di ognuno di noi.
 ” Quando è profonda tale fiducia , si manifesta nel modo in cui si vive, non necessariamente in ciò che si pensa o si prova. Facciamo esprienza di una indiscussa sensazione di sicurezza, intrinseca nella maniera in cui viviamo e agiamo” ( A.H.Almaas). Ma come ci disconnettiamo da questo stato del nostro essere? Come ci ritroviamo a vivere in modo limitato, a volte con sforzo, la nostra vita e le nostre possibilità? Come non riusciamo a sentirci fluidi e spontanei in ciò che siamo?

“La ricchezza nascosta nel nostro cuore, nella nostra vita ed esperienza è qui, non là, in un’esistenza migliore,un’altra casa, un’altra carriera, un’altra relazione, un altro paese o insegnamento spirituale.”Idries Shah

L’ingresso e libero con prenotazione . I posti sono limitati.

Per prenotare psicoterapiaecrescitaumana@gmail.com oppure 3396788142

Corso di Psicochakra®

Corso di Psicochakra®
7 incontri ogni lunedì a partire dal 18 gennaio dalle 20 alle 22


La parola chakra deriva dal sanscrito e significa ruota; così nominati per la loro forma e il loro movimento i chakras sono dei centri energetici dislocati in molti punti del nostro corpo, a ponte tra la parte più materiale del nostro essere, il corpo, e i piani più sottili, psichici e spirituali. La loro posizione rende il lavoro con questi centri efficace e molto più veloce che qualunque altro lavoro che parta dal piano fisico, poichè la velocità con la quale si manifesta qualunque intenzione è maggiore nel piano energetico che non nel piano fisico. Si può affermare che attraverso il lavoro con i chakras possiamo accedere più facilmente alla matrice delle nostre forme, e quindi anche dei nostri blocchi e delle nostre potenzialità.
Nella tradizione induista vengono considerati 7 chakra principali che sono correlati a zone del corpo specifiche, a caratteristiche della personalità specifiche, a qualità spirituali.In questo corso andremo ad esplorare ognuno di questi aspetti proprio a partire dal chakra corrispondente, e quindi gli aspetti fisici, emotivi, mentali e spirituali correlati al chakra della Radice; al chakra Sacrale, al chakra del Plesso Solare, al chakra del Cuore, al chakra della Gola, al chakra Ajna, al chakra della Corona.

Per ogni piano e in ogni serata esploreremo i blocchi e le potenzialità del nostro modo di funzionare e si sperimenteranno tecniche per il riequilibrio del chakra.
Verranno forniti una dispensa e degli strumenti per proseguire poi un efficace lavoro di autodiagnosi e riequilibrio anche a casa per conto proprio.

Questo corso è consigliato a chi ha desiderio di conoscersi, esplorandosi a vari livelli di potenzialità, è utile a chi si sente bloccato, o sente la propria vita bloccata in qualche ambito, è consigliato a chi desidera avere degli strumenti per lavorare con se stesso/a per lavorare per conto proprio a casa, in modo specifico, preciso, efficace.

Conduce la dott.ssa  Massimiliana Molinari,
psicologa e psicoterapeuta ad indirizzo psicosintetico

per info e iscrizioni cell. 3396788142 negozio 055609033
mail : psicoterapiaecrescitaumana@gmail.com oppure massimilianamolinari@gmail.com

La bugia della mancanza.



In questi giorni, preparando la serata del Laboratorio di Pratica della Presenza e la conferenza di sabato, indagavo sul tema della MANCANZA. Sono arrivata a percepire come questa sia UNA DELLE PIÙ GRANDI BUGIE con cui cresciamo, riguardo a noi stessi e all’esistenza:che siamo mancanti e che l’esistenza sia scarsa, mancante. Mi risultava estremamente facile vedere come questa convinzione operasse nelle persone con cui lavoro, mentre io sentivo pienezza, e mi domandavo dove fosse ancorata in me questa bugia. Poi questa sera una comprensione profonda:non percepisco mancanza ora, ma la ” bugia” opera in me come una possibilità del futuro, con tutta una serie di automatismi a catena sul trattenere e accumulare, perchè “potrebbe mancare”. La sensazione immediata è stata di flusso , molto forte, in tutto il corpo, energia che andava e arrivava, e una connessione fortissima con tutto ció che è, in me e attorno a me, e questa distinzione che si affievoliva. Sento e vedo, anche ora mentre scrivo, che tutto è abbondanza, e nel farne parte tutto è pienezza, ricchezza, bellezza, perfetto così come è. La bugia della mancanza opera al nostro interno come un organizzatore di credenze e risposte che diamo alla vitale nostre . Quando ci crediamo incominciamo a cercare fuori da noi stessi ciò che siamo, manipolandoci , dissociandoci da noi stessi, nell’illusione che solo così otterremo dall’esterno ciò che ci manca dentro – amore, gioia, pace, potere, forza, fiducia…..un “gioco” che rischia di non avere mai fine se non portiamo presenza a chi siamo, ora, nel momento in cui siamo. La vita è!
Grazie a tutte le persone che hanno stimolato le mie riflessioni in questi giorni con la loro partecipazione al laboratorio e alla conferenza.

Identificarsi….

“[…] Quando ci identifichiamo con le nostre idee e credenze, co  la nostra storia di strutture acquisite, i nostri ricordi e condizionamenti, con l’autoimmagine che abbiamo costruito, l’innato spazio naturale si fa limitato e costretto. Il modo di entrare in relazione diventa schematico. Gradualmente assumiamo le nostre azioni passate come unica guida nel far fronte alle sfide del momento presente. Ed e’ facile  constatare che questo ci condanna alla ripetitivita’. Spesso e’ una ripetitivita’ dolorosa.
La nostra autoimmagine puo’ essere positiva. Pensiamo: “Sono una persona buona, una persona compassionevole, una persona saggia, una persona divertente, una persona generosa e amorevole.”
Oppure possiamo avere un’autoimmagine chiaramente negativa. Alcuni di noi sentono di essere persone cattive o di non essere abbastanza forti, non abbastanza intelligenti, non abbastanza giovani, non abbastanza spirituali.
Che sia buona o cattiva, l’autoimmagine e’ solo questo….un’immagine. E’ una rappresentazione, una costruzione. E’ intrinsicamente fragile e priva di sostanza. Siamo continuamente costretti a difenderla, puntellarla e fabbricarla. […]”
(Frank Ostaseski, in SATI di maggio-agosto 2015)