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Addestrare la mente

“Addestrare la mente a conoscere sé stessa e a non essere più prigioniera dei propri automatismi è, come abbiamo visto, la cosa più difficile da intraprendere, per noi esseri umani. Questo è particolarmente vero se siamo presi dal tentativo di raggiungere uno stato o un sentimento particolare, avendo idealizzato l’intera nozione di pratica della meditazione come un modo per ottenere stati d’animo particolarmente desiderabili. Se veniamo catturati nell’idealizzare il risultato della pratica della meditazione in questo modo, non c’è da stupirsi che la resistenza ad una pratica di meditazione regolare sorga quando non otteniamo ciò che ci prefiggiamo di raggiungere, specialmente se la nostra sofferenza non scompare istantaneamente. Forse l’avrai già sperimentato. È un enigma comune: di solito, nella vita, non ci impegniamo molto senza la prospettiva di un “ritorno sul nostro investimento”, in termini di tempo e di energia.
Sembra che ci siano diversi modi in cui potresti trovare utile riconoscere e lavorare con questa resistenza, in modo che, piuttosto che diventare un impedimento, essa diventi un tuo alleato, prima di tutto per approfondire la tua pratica e la tua motivazione di fondo per impegnarti in essa. L’attaccamento a un risultato, per quanto desiderabile, è comunque un attaccamento. E questo attaccamento è di per sé alla radice della sofferenza. Riesci a riconoscere questa catena causale attraverso la lente della tua esperienza, specialmente quando pratichi?
La cosa più importante ed efficace è trattare la tua pratica come una storia d’amore con la vita stessa, piuttosto che come un’altra faccenda nella tua giornata già troppo impegnativa. Riesci a riconoscere la preziosità e la fugacità dei tuoi momenti e della vita stessa? Riesci a tenere a mente questa realizzazione, specialmente nelle circostanze più impegnative, in modo che tutto, davvero tutto ciò che sorge nella vita possa essere visto come parte del “curriculum” della vita stessa? Puoi lavorare con essa, incorporandola nella tua pratica di meditazione come un ulteriore oggetto di attenzione? “
(Tratto da: Manuale di Mindfulness di Jon Kabat-Zinn)

I fondamenti della pratica – I sette pilastri

I sette pilastri

Per coltivare la consapevolezza e utilizzarla per guarire non basta seguire meccanicamente delle istruzioni. L’apprendimento e la trasformazione sono possibili solo in uno stato di apertura e ricettività. Nella pratica meditativa dovrai portare tutta te stessa. Non basta assumere una posizione meditativa e aspettare che succeda qualcosa. Coltivare la consapevolezza meditativa è un processo di apprendimento tutto nuovo. La nostra mente è così abituata a pensare di sapere quali sono i nostri bisogni e i risultati a cui dobbiamo arrivare, che è facile cadere nella trappola di cercare di controllare il processo e dirigerlo a modo nostro. Ma questo atteggiamento è esattamente l’opposto di quello che facilita il lavoro della consapevolezza e della guarigione. La pratica della consapevolezza richiede solo che facciamo attenzione e guardiamo le cose così come sono. Non occorre che cambiamo nulla. E la guarigione richiede un atteggiamento di ricettività e accettazione, richiede una sensibilità alle connessioni e alla totalità. Nessuna di queste cose può essere forzata, proprio come non puoi costringerti ad addormentarti. Puoi creare le condizioni adatte per il sonno e poi lasciarti andare. Lo stesso vale per il rilassamento: non lo si ottiene con la forza di volontà. Lo sforzo di rilassarsi produce solo tensione e frustrazione. L’atteggiamento con cui pratichiamo determina in larga misura i benefici a lungo termine della pratica. Seconda la nostra esperienza nella clinica per lo stress, i pazienti che si accostano alla pratica con un atteggiamento scettico ma aperto sono quelli che ottengono i risultati migliori. L’atteggiamento di queste persone è simile a quello di uno scienziato che intraprende un esperimento: “Non so se questo lavoro funzionerà o meno, ho i miei dubbi, ma sono disposto a sperimentare, a metterci tutta la mia energia e a vedere cosa succede”. Nella pratica, sette aspetti dell’atteggiamento con cui ci accostiamo alla meditazione sono i pilastri fondamentali del lavoro. Essi sono: non giudizio, pazienza, “mente del principiante”, fiducia, non cercare risultati, accettazione e “lasciare andare”. Questi atteggiamenti vanno coltivati deliberatamente nella pratica. Essi non sono indipendenti: ciascuno di essi è legato a tutti gli altri. Quando sviluppi un particolare aspetto, questo accelera la crescita di tutti gli altri.

Non giudizio
Coltiviamo la consapevolezza assumendo l’atteggiamento di testimoni imparziali nei confronti della nostra stessa esperienza. Questo richiede che tu ti renda conto del costante flusso di giudizi e di reazioni alle esperienze interne ed esterne in cui sei coinvolta, e che impari a distaccartene. Quando cominciamo a fare attenzione all’attività della nostra mente, spesso ci stupiamo di scoprire che giudichiamo costantemente il contenuto della nostra esperienza. Tale abitudine innesca un insieme di reazioni meccaniche di cui non ci rendiamo conto e che spesso non hanno alcun fondamento obbiettivo. La costante attività giudicante della mente ci rende difficile trovare uno stato di pace interiore: la mente si comporta come uno yo yo, che tutto il giorno va su e giù lungo la corda dei nostri giudizi positivi e negativi. Per arrivare a una gestione più efficace dello stress, il primo passo è renderci conto di questa attività di giudizio automatica della nostra mente, aprendola possibilità di liberarci dalla tirannia dei giudizi. Durante la pratica della consapevolezza, è importante riconoscere questa attività giudicante della mente ogniqualvolta si presenta e assumere l’atteggiamento del testimone imparziale, osservandola semplicemente. Quando un giudizio si presenta, non occorre che lo reprimi. Basta che tu te ne renda conto. Non si tratta di giudicare il giudizio come “sbagliato”, complicando ulteriormente le cose.

Pazienza
La pazienza è una forma di saggezza. Essa nasce dalla comprensione e accettazione del fatto chele cose hanno un loro naturale tempo di maturazione. Un bambino può provare ad aiutare una farfalla a uscire dalla crisalide aprendo il guscio: ma questo “aiuto” non è particolarmente benefico per la farfalla. Un adulto sa che la farfalla può uscire dalla crisalide solo al momento giusto e che il processo non può essere accelerato artificialmente. In questo spirito, durante la pratica della consapevolezza, coltiviamo la pazienza nei confronti del nostro corpo e della nostra mente. Ci ricordiamo deliberatamente che non c’è ragione di irritarci con noi stessi perchè la nostra mente è costantemente occupata a giudicare o perchè ci sentiamo tesi, agitati o spaventati o perchè pratichiamo già da un po’ di tempo senza aver ottenuto risultati. Pazienza è essere semplicemente aperti a ogni momento e accettarlo nella sua pienezza così com’è, sapendo che, come la farfalla nella crisalide, le cose maturano quando è il loro tempo.

Mente del principiante
La ricchezza dell’esperienza del momento presente è la ricchezza della vita stessa. Troppo spesso lasciamo che i nostri pensieri e le nostre presunte conoscenze ci impediscano di vedere le cose così come sono. Tendiamo a dare per scontato il quotidiano e perdiamo di vista la straordinarietà dell’ordinario. Per cogliere la ricchezza del momento presente, dobbiamo coltivare quella che è detta, nello Zen, “mente del principiante”: una mente che è disposta a guardare ogni cosa come se la vedesse per la prima volta, significa lasciare cadere ogni aspettativa basata su esperienze precedenti. L’apertura della “mente del principiante” ci permette di restare ricettivi a nuove possibilità e di evitare di cadere nell’atteggiamento di routine “dell’esperto”, che spesso crede di sapere più di quanto sappia in effetti. Nessun momento è uguale un altro: ciascun momento è unico e contiene possibilità uniche. La “mente del principiante” ci ricorda questa semplice verità.

Fiducia
Sviluppare una fiducia di fondo nella tua esperienza e nelle tue sensazioni, è parte integrante dell’addestramento alla meditazione. E’ meglio fidarsi della tua intuizione e della tua propria autorità, anche se puoi fare degli “sbagli”, piuttosto che cercare sempre una guida fuori di te.
Questa fiducia in te stessa e nella tua fondamentale saggezza è molto importante in tutti gli aspetti della pratica della meditazione. Alcune persone si fanno talmente influenzare dalla reputazione e autorità dei loro insegnanti da non rispettare più le proprie sensazioni e intuizioni. Vedono nell’insegnante una persona molto più “avanzata” e saggia e ritengono di doverlo imitare in tutto, obbedire e venerare come un modello perfetto. Questo atteggiamento è del tutto contrario allo spirito della meditazione, che sottolinea il fatto di essere te stessa e di trovare in te la tua guida, è impossibile diventare uguale a qualcun altro, la sola cosa a cui puoi aspirare è diventare più pienamente te stessa. Gli insegnanti e i libri possono solo indicare la direzione e, anche se è importante essere aperta e ricettiva a quello che puoi imparare dagli atri, alla fine solo tu puoi vivere veramente la tua vita. Praticando la consapevolezza, pratichi anche un’assunzione di responsabilità, la responsabilità di essere te stessa e di imparare ad ascoltarti e ad avere fiducia nel tuo essere. Più coltivi questa fiducia nel tuo proprio essere, più troverai facile avere fiducia anche negli altri e contattare la loro bontà di fondo.

Non cercare risultati
Quasi tutto quello che facciamo lo facciamo per ottenere un certo risultato. Ma nella meditazione questo atteggiamento può essere un ostacolo. In questo la meditazione è diversa da ogni altra attività: perchè malgrado richieda un lavoro e una concentrazione di energia particolari, in ultima analisi la meditazione è non fare. Non ha altro scopo che quello di permetterti di essere te stessa.L’ironia è che lo sei già! Sembra un paradosso e una follia: ma questo paradosso può indicarti un nuovo modo di rapportarti a te stessa, un modo in cui il cercare di arrivare da qualche parte lascia sempre più il posto al semplice essere. Per esempio, ti siedi a meditare e pensi: “Adesso mi rilasso”. Oppure: “Non sentirò più il mio dolore”. O: “Diventerò una persona migliore”. O:“Raggiungerò l’illuminazione”. Così facendo, hai già programmato un’idea di come dovresti essere.Ad essa si accompagna inevitabilmente l’idea che non vai bene così come sei. Questo atteggiamento è un ostacolo allo sviluppo della consapevolezza, che richiede semplicemente di fare attenzione a qualsiasi cosa stia succedendo al momento. Se sei tesa, fai attenzione alla tensione. Se stai criticando, osserva l’attività della mente giudicante. Osserva semplicemente.Nella meditazione la via migliore per ottenere risultati è quella di non cercare di ottenere risultati, e di concentrare invece l’attenzione sul vedere e accettare le cose così come sono, momento per momento. Con pazienza e con una pratica regolare, il movimento verso i risultati avverrà da sé.Esso sarà uno sviluppo spontaneo: tu ti limiti a fargli spazio e a invitarlo dentro di te.

Accettazione
Accettazione significa vedere le cose così come sono nel momento presente. Nella vita di ogni giorno spesso sprechiamo una gran quantità di energia nel resistere a ciò che già di fatto è così com’è. Cercando di forzare le situazioni a essere come vorremmo che fossero creiamo solo ulteriori tensioni che ostacolano la guarigione, la crescita e il cambiamento positivo. Per esempio, se ti senti grassa e il tuo corpo non ti piace e sei disposta ad apprezzarlo solo il giorno che avrà il peso che vuoi tu, questo atteggiamento non ti aiuta, genera un circolo vizioso. Non amando il tuo corpo, sei meno sensibile alle sue esigenze e meno capace, per esempio, di fornirgli l’alimentazione di cui ha bisogno. Se vuoi uscire da questa situazione frustrante sarà bene che tu prenda in considerazione la possibilità di amarti così come sei ora, perchè ora è il solo momento in cui puoi amarti. Ricorda, ora è il solo momento che hai a disposizione per qualsiasi cosa! Ogni cambiamento passa in primo luogo attraverso l’accettazione di te stessa così come sei. Coltivando l’accettazione crei le condizioni preliminari per la trasformazione. Accettazione non significa che deve piacerti tutto di te o che devi assumere un atteggiamento passivo e rinunciare ai tuoi principi e ai tuoi valori. Non significa che devi essere soddisfatta delle cose così come sono o rassegnata.L’accettazione di cui parlo è semplicemente una disponibilità a vedere le cose così come sono. E’l’atteggiamento che pone i presupposti per una azione appropriata nella tua vita, di qualsiasi cosa si tratti. E’ molto più facile agire con convinzione e con efficacia quando abbiamo una chiara immagine di come stanno le cose, che quando la visione è velata da giudizi e desideri.

“Lasciare andare”
Coltivare il non attaccamento, la capacità di lasciare andare è fondamentale per la pratica della consapevolezza. Quando cominciamo a fare attenzione alla nostra esperienza interna, ben presto scopriamo che ci sono pensieri, sentimenti e situazioni che la mente vuole trattenere. Se sono piacevoli, cerchiamo di prolungare questi pensieri, sentimenti e situazioni o di rievocarli continuamente. Analogamente, ci sono pensieri sentimenti e esperienze che cerchiamo di evitare, da cui vogliamo proteggerci perchè sono spiacevoli, dolorosi o spaventosi. Nella pratica della meditazione, mettiamo deliberatamente da parte la tendenza della mente ad attaccarsi a certi aspetti dell’esperienza e a respingerne altri. Lasciamo invece che l’esperienza sia quello che è e la osserviamo istante per istante. Il non attaccamento, il lasciare andare, è una forma di accettazione delle cose così come sono. Quando ci ritroviamo a giudicare la nostra esperienza, possiamo lasciare andare quei giudizi. Ci limitiamo a registrarli, senza dare loro ulteriore energia.Accettandoli come esperienza del momento, li lasciamo andare. Similmente, quando si presentano pensieri legati al passato o al futuro, li osserviamo e li lasciamo andare.
(Tratto da: Kabat-Zinn, J., Vivere momento per momento, TEA PRATICA, 2010. Pag. 31-39.)

Dal 2 marzo – Corso MBI – mindfulness based intervention – e Compassion,  interamente su piattaforma zoom condotto dalla dott.ssa Massimiliana Molinari

La meditazione non è un’evasione ma un incontro sereno con la realtà.
(Tich Nath Han
)

Corso MBI – mindfulness based intervention – e Compassion,  interamente su piattaforma zoom condotto dalla dott.ssa Massimiliana Molinari.
Il corso inizierà martedì 2 marzo.
8 incontri serali di 2,5 ore e 1 incontro di 4 ore.
Date e orario del corso :
 Martedì dalle 20 alle 20.30 il 2, 9, 16, 23, 30 Marzo
  6, 13, 20 Aprile
 e Sabato  dalle 9 alle 13 il 10 Aprile.

Molti di voi già conoscono i tanti benefici di questo percorso strutturato  di mindfulness e compassione nella riduzione dell’ansia e dello stress ; visto il momento storico di incertezza e difficoltà per molti e fortemente sentito a livello sociale, abbiamo pensato di dedicare spazio  anche alla gestione della paura.
John Kabat Zinn , ideatore del protocollo MBSR – mindfulness based stress reduction- definisce la pratica come un atto radicale di amore che compiamo verso noi stesse/i e verso il mondo. Scegliere di stare nel momento presente in modo non giudicante , aprendoci al potere curativo della compassione è una scelta di amore, che porta nella nostra vita dei cambiamenti scientificamente provati ormai da diversi decenni nella direzione della salute .
In questo corso oltre a fare esperienza con diverse  pratiche di consapevolezza e compassione impareremo come funziona il meccanismo dello stress e dell’ansia, come gestire ansia e paura, come essere più presenti e meno reattivi nelle nostre relazioni con gli altri e con gli eventi della vita, che ci permette di essere più efficaci, resilienti e soprattutto felici.
Il corso dura 8 settimane , la mindfulness e la compassione sono una avventura che dura una vita.
Per iscrizioni e informazioni :
mail: psicoterapiaecrescitaumana@gmail.com
cell. 3396788142 dopo le 19.00
Massimiliana Molinari –  psicologa e psicoterapeuta, si occupa da molti anni di pratiche di meditazione, conduttrice di protocolli MBI, master in Mindfulness e neuroscienze all’università di Pisa.

9 Febbraio – Serata di presentazione del corso: MBI – mindfulness based intervention – e Compassion

Serata di presentazione del corso -partecipazione libera-
martedì 9 febbraio dalle 20 alle 22 su zoom
Per iscriversi alla presentazione : psicoterapiaecrescitaumana@gmail.com
Tra quattro settimane partirà il nuovo corso MBI – mindfulness based intervention – e Compassione interamente su piattaforma zoom condotto dalla dott.ssa Massimiliana Molinari.
Il corso inizierà martedì 2 marzo.
Molti di voi già conoscono i tanti benefici di questo percorso strutturato di mindfulness e compassione nella riduzione dell’ansia e dello stress ; visto il momento storico di incertezza e difficoltà per molti e fortemente sentito a livello sociale, abbiamo pensato di dedicare spazio anche alla gestione della paura
John Kabat Zinn , ideatore del protocollo MBSR – mindfulness based stress reduction- definisce la pratica come un atto radicale di amore che compiamo verso noi stesse/i e verso il mondo. Scegliere di stare nel momento presente in modo non giudicante , aprendoci al potere curativo della compassione è una scelta di amore, che porta nella nostra vita dei cambiamenti scientificamente provati ormai da diversi decenni nella direzione della salute .
In questo corso oltre a fare esperienza con diverse pratiche di consapevolezza e compassione impareremo come funziona il meccanismo dello stress e dell’ansia, come gestire ansia e paura, come essere più presenti e meno reattivi nelle nostre relazioni con gli altri e con gli eventi della vita, che ci permette di essere più efficaci, resilienti e soprattutto felici.
Il corso dura 8 settimane , la mindfulness e la compassione sono una avventura che dura una vita.
8 incontri serali di 2,5 ore e 1 incontro di 4 ore.
Date e orario del corso :
Martedì dalle 20 alle 20.30 2, 9, 16, 23, 30 Marzo
6, 13, 20 Aprile
e Sabato dalle 9 alle 13 10 Aprile
Sono previsti costi agevolati per
-iscrizioni entro il 18 febbraio
-studenti non lavoratori
Massimiliana Molinari – psicologa e psicoterapeuta, si occupa da molti anni di pratiche di meditazione, conduttirce di protocolli MBI, master in Mindfulness e neuroscienze all’università di Pisa.
“[…] Io e mia figlia Gina stavamo camminando su una meravigliosa e sottile striscia di sabbia su un’isola della Thailandia settentrionale. Essendo giovane,Gina era soggetta a crisi emotive. Quel giorno aveva un problema: un’attrazione non corrisposta per un ragazzo in America. Mentre camminavamo, lei parlava e mi spiegava che doveva telefonargli. Le chiesi se era sicura di voler sprecare tempo, in quel luogo paradisiaco, per escogitare una strategia di conquista.
Gina, rendendosi conto che non stava nemmeno guardando quella splendida acqua color turchese, rispose: «No,ma che cosa dovrei fare? Come posso liberarmi di questo sentimento? Avrei potuto liquidare il tutto come un dramma adolescenziale, quando mi venne un’idea. Domandai a Gina che cosa percepisse nel corpo, particolarmente nell’area del petto. Lei rispose che provava tensione e calore. Le dissi di fare qualche respiro e le chiesi di definire a parole quel che provava. «Provo tristezza e paura di essere respinta» rispose immediatamente. Ma, parlando, si rese conto che questo sentimento faceva emergere una tristezza più profonda e non riconosciuta.
Con tanto amore nel cuore, le dissi: «Tesoro, non ti sottovalutare. I pensieri e le emozioni non sono il tuo vero sé. Loro ti attraversano, ma non sono te»-
Gina si fermò. Sembrava Mosè davanti al roveto ardente. La sua mente si arrestò per un momento. Per lei, quella semplice verità aveva il potere di una sacra rivelazione.
Ci stendemmo sulla sabbia e guardammo in alto. Le dissi: «Sei splendida come il cielo azzurro sopra di noi. Le tue emozioni sono come nuvole che passano in cielo. Questa storia di amore non corrisposto è soltanto una nuvola che passa. Le emozioni, come le nuvole, possono essere potenti e dolorose. Talvolta sembrano così grandi da coprire il sole. Ma sono passeggere. Non farti ingannare»
Le chiesi se riusciva a trovare qualche parte del suo essere che potesse accogliere quella tristezza. Vedevo che cercava, e alla fine trovò una parte più spaziosa. Le domandai
di prestare attenzione al rapporto fra. la tristezza e questa nuova spaziosità.
Gina osservò: «Oh, il rapporto tra le due lascia emergere un’altra dimensione».
«Bene» dissi. «Lascia che si mescolino e che quest’altra
 dimensione assorba tutto»
. A poco a poco, la sua infatuazione svanì e lei si vide in modo completamente diverso.
La capacità di vedere i nostri drammi interiori senza perderci in giudizi e in reazioni è essenziale per la crescita spirituale. Quando cerchiamo di scacciare le emozioni penose, insieme con le sensazioni e gli stati d’animo che le accompagnano, in realtà le tratteniamo. Quando le chiudiamo dentro di noi, non diamo loro lo spazio di cui hanno bisogno per spiegarsi e rivelarsi, per mostrarci cosa hanno da insegnarci. […]”
(Tratto da“I cinque inviti” di Frank Ostasesky, brano letto dalla Dott.ssa Massimilina Molinari durante il laboratorio “I sette pilastri della pratica: lasciar andare” del 15 gennaio 2021).

Dal 28 gennaio – Mindfulness e compassion: gli attributi della compassione – 5 incontri a cadenza mensile

Sono troppo vecchia per non essere dalla mia parte.”
(Maya Angelou)

°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°5 incontri a cadenza mensile
28 gennaio 2021
25 febbraio 2021
25 marzo 2021
29 aprile 2021
27 maggio 2021
(numero iscrizioni limitato)
°°°°°°°°
Essere dalla nostra parte credo evochi immediatamente uno degli aspetti più profondi della compassione ; spesso ci troviamo a vivere invece delle difficoltà criticandoci, paragonandoci ad altri, ritirandoci, e niente di tutto questo ci aiuta nell’affrontare la difficoltà stessa.
Coltivare un atteggiamento compassionevole permette di attivare dei fattori protettivi innati , attingendo alle nostre risorse interne.
Ecco perchè ho deciso di proporre un corso con appuntamenti mensili durante i quali coltivando l’attitudine mindfulness verrà esplorata la compassione come spinta a prendersi cura di se stessi e degli altri per ridurre la sofferenza ; approfondiremo gli attributi della compassione per affrontare le emozioni, le modalità di pensiero, i comportamenti che si attivano quando siamo sofferenti, arrabbiati, impauriti/ansiosi , depressi.
Dedicheremo un incontro ogni mese ad un attributo, esploreremo le manifestazioni possibili dell’attributo nella nostra vita e com’è possibile coltivarlo , utilizzeremo pratiche della mindfulness compassion , tecniche di autoesplorazione, alcuni concetti della psicologia cognitiva e di pratiche di consapevolezza corporea .
La compassione in questo percorso viene vista come una motivazione che può essere coltivata nel nostro quotidiano ; gli attributi che esploreremo sono:
-la capacità di esprimere la sensibilità alle proprie emozioni, a quelle degli altri, ai propri bisogni e quelli degli altri;
-la connessione con il nostro livello emotivo e quello degli altri,
-percepire la capacità di stare con le emozioni anziché difendercene,
-comprensione partecipe alle emozioni
-attitudine accogliente e non vincolata alla critica.

La cadenza mensile darà la possibilità ai partecipanti di poter approfondirei concetti e le pratiche della serata nel proprio quotidiano.
Gli incontri si terranno sulla piattaforma zoom, la cui applicazione è scaricabile gratuitamente dal sito https://zoom.us/ , dalle 20 alle 22.
Date:
28 gennaio
25 febbraio
25 marzo
29 aprile
27 maggio
Per informazioni, costi, iscrizioni : psicoterapiaecrescitaumana@gmail.com.
Numero posti limitato .
Il corso è pensato come percorso di cinque incontri in sequenza per permettere una esperienza ampia e approfondita , ma sarà possibile partecipare anche a singoli incontri.
Sono previste riduzioni per chi si iscrive a tutti gli incontri e per chi si iscrive entro il 15 gennaio.
Questo percorso è riservato a persone che hanno già fatto un’esperienza di pratica di meditazione mindfulness , anche se non con continuità.
Conduttrice Massimiliana Molinari, psicologa, psicoterapeuta ad indirizzo psicosintetico, Master in Neuroscienze e Mindfulness con abilitazione alla conduzione di protocolli MBI- Mindfulness Base Intervention. ( per maggiori informazioni: https://www.psicoterapiaecrescitaumana.it/chi-siamo/

CORSO GRATUITO ON LINE.
In questo momento di crisi in tutto il mondo in molti si stanno attivando per dare supporto, Tara Brach , una insegnante di mindfulness lo fa mettendo a disposizione il suo corso di mindfulness per ridurre ansia e paura gratuitamente, è in inglese. Ci si può iscrivere gratuitamente per due giorni ancora poi scade la possibilità; una volta iscritti si può fare il corso quando vogliamo.
Spero possa esservi di aiuto.
https://www.udemy.com/course/heal-anxiety-sleep-easily-tara-brach/?fbclid=IwAR2VlSbSQKeY1bHeqr8ChBWm3kwp6c_3EUAle-yhuvN1FjkmuCwKrqWDkhM&couponCode=ANXIETY-FREE-2020

Lunedì 2 marzo – Presentazione Corso di Mindfulness Based Interventions – Presso OLISTIC BEYOND di Pontassieve

Presentazione Corso di Mindfulness Based Interventions
Presso OLISTIC BEYOND di Pontassieve
Lunedì 2 marzo 2020 dalle ore 20:15 alle 22:15
Parte un nuovo corso di MBI e pratiche di compassione per la riduzione dell’ansia e dello stress a Marzo.
INGRESSO LIBERO CON PRENOTAZIONE

Conduce la dott.ssa Massimiliana Molinari

“Non puoi fermare le onde, ma puoi imparare a fare surf”
La prospettiva della mindfulness introduce un modo profondamente diverso di porsi in relazione con la propria esperienza, per ridurre l’intensità della sofferenza emotiva e fisica attraverso l’apprendimento di pratiche di consapevolezza, coltivando una pratica di meditazione consapevole e la riconnessione con il corpo. Attraverso la consapevolezza sviluppiamo la nostra capacità di prestare attenzione al momento presente con intenzione in modo non giudicante, con gentilezza e compassione.
In questo corso impariamo una modalità per entrare in contatto con ciò che succede dentro e fuori di noi, per prenderci cura del corpo e della mente, sviluppando la capacità di stare nel presente.
Questo corso è un metodo sistematico per gestire stress, dolore e malattie, ma anche per affrontare efficacemente le sfide della vita quotidiana attraverso la riscoperta di una capacità intrinseca a noi esseri umani da sempre presente.

_COSA E’ LA MINDFULNESS_
Il termine mindfulness a cui si fa riferimento in questo elaborato è quello vicino al mondo degli psicoterapeuti occidentali, quindi un termine che deriva dalla traduzione del termine pali (lingua tibetana) “sati” che sta ad indicare la consapevolezza, l’attenzione nuda e il ricordare.
Usando quindi una definizione di Jon Kabat Zinn (2003) “la consapevolezza dell’esperienza presente che si raggiunge prestando volutamente attenzione, e in modo non giudicante, alla propria esperienza momento per momento”.
Nelle tradizioni buddiste il termine mindfulness viene invece utilizzato per denotare uno stato di osservazione aperta a tutta l’esperienza momento per momento.
Possiamo così dire che la mindfulness coinvolge tre importanti abilità, l’attenzione focalizzata (concentrazione), il monitoraggio aperto e l’accettazione compassionevole.
Quando nelle pratiche si parla di allenare l’attenzione si intende quella capacità di scegliere un oggetto e rimanerci, mentre quando si parla di consapevolezza ci si riferisce a quello spazio più grande che osserva l’attenzione. La consapevolezza è lo spazio della mente, è la mente che osserva la mente e si accorge se ci siamo distratti.
Le caratteristiche della Mindfulness sono, quindi, essenzialmente quattro.
Innanzitutto è un’attenzione che richiede un impegno, una scelta di volontà e quindi significativamente diversa dalla tendenza automatica al vagare mentale o al rimuginare su problemi passati o futuri. In secondo luogo è un’attenzione alla dimensione del presente, senza che si cerchi di evocare o suscitare alcunché.
La terza caratteristica è che si tratta di un’attenzione non giudicante.
Infine, la quarta peculiarità di quest’attenzione volontaria va sotto il nome di Loving Kindness o amorevole gentilezza ovvero di una apertura calda ed accettante l’esperienza presente in modo da riuscire a stare anche con quelle esperienze ritenute sgradite ( come il dolore ).
L’amorevole gentilezza e la compassione sono due aspetti dello stato di mindfulness che portano l’attenzione non giudicante oltre che al momento presente , anche ad un aspetto più affettivo.
L’esperienza di compassione implica il riconoscimento della sofferenza altrui e propria, il lasciarsi toccare da quella sofferenza, anziché reagirci, e lasciare che emerga quella risposta spontanea di calore,, desiderio di bene cura per se stessi e verso chi soffre.
La compassione riguarda la comprensione che siamo tutti interconnessi e con le medesime esperienze, che la sofferenza, il fallimento, e l’imperfezione sono parte dell’esperienza umana condivisa.
Negli ultimi decenni la pratica della mindfulness, praticata da oltre 2500 anni nella tradizione buddista , è stata studiata per le sue implicazioni curative anche in ambito clinico e medico.
Famoso è il protocollo di J.Kabat Zinn, studiato ormai in tutto il mondo: MBSR -Mindfulness Based Stress Reduction, la cui efficacia è stata comprovata da innumerevoli ricerche.
Presso OLISTIC BEYOND
VIA ARETINA, 1 
PONTASSIEVE (FI)
telefono   +39   320   0694108
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