Archivio mensile:Novembre 2014

DECONDIZIONARE E TRASFORMARE LE CREDENZE LIMITANTI.

29 e 30 novembre 2014 

dalle 10 alle 18


condotto dalla dott.ssa  Massimiliana Molinari

Nel nostro quotidiano ci sono delle scelte che facciamo,  modalità di reagire che spesso vanno in direzione contraria a quello che desidereremmo (ci mettiamo a dieta e poi ci abbuffiamo, desideriamo essere liberi e non riusciamo a staccarci dalle persone, desideriamo relazioni affettive e invece creiamo conflitti), e non ci spieghiamo come mai.

Le credenze limitanti sono delle convinzioni registrate a livello non cosciente che organizzano le nostre risposte agli eventi della vita (“non valgo, sono debole, sono incapace, per me non c’è gioia, non posso essere felice, la vita ce l’ha con me o non mi sostiene”) e hanno più potere dei nostri desideri coscienti perché sono agganciate a dei condizionamenti affettivi antichi.

In questo seminario lavoreremo con delle pratiche di consapevolezza e di meditazione per portare alla luce il condizionamento limitante,e lo trasformeremo secondo le qualità e indicazioni della nostra natura più profonda.


Per consentire un miglior lavoro  ai partecipanti il gruppo è a numero chiuso.

Costo del seminario 130 euro, sono previsti sconti per studenti .

Per informazioni e iscrizioni
massimilianamolinari@gmail.com

tel. 3396788142

12 novembre – La Meditazione sui Cuori Gemelli del Maestro Choa Kok Sui – Ingresso libero

La Meditazione sui Cuori Gemelli del Maestro Choa Kok Sui

12 novembre novembre 2014
Orario: dalle 20.30 alle 21.30 circa
Centro Studi di Psicoterapia e di Crescita Umana – Via Marsala 11 – 50135 – Firenze

Maestro Choa Kok Sui dice: “La Meditazione sui Cuori Gemelli è uno strumento molto potente per il proprio sviluppo spirituale
E’ una tecnica di meditazione avanzata per il raggiungimento dell’illuminazione o coscienza universale attraverso l’attivazione e lo sviluppo dei centri energetici del Cuore e della Corona, detti “Cuori Gemelli”. Il centro energetico del Cuore situato al centro del petto è il sito delle emozioni superiori. Il centro energetico della Corona (chiamato anche centro spirituale) situato sulla sommità della testa, è l’ingresso verso una più elevata consapevolezza spirituale.

Si consiglia un abbigliamento comodo e nella sala di meditazione si accede senza scarpe.

Ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria.

Per informazioni e prenotazione: 3339728888  roberto.diferdinando@tin.it

Il Silenzio…

Esiste qualcosa di più grande e più puro rispetto a ciò che la bocca pronuncia. Il silenzio illumina l’anima, sussurra ai cuori e li unisce. Il silenzio ci porta lontano da noi stessi, ci fa veleggiare nel firmamento dello spirito, ci avvicina al cielo; ci fa sentire che il corpo è nulla più che una prigione, e questo mondo è un luogo d’esilio.
(Kahlil Gibran, Il Silenzio)

Le emozioni….

“[…] Nel nostro repertorio, ogni emozione ha un ruolo unico, rivelato dalle sue caratteristiche biologiche distintive […]. Con i nuovi metodi di cui può avvalersi la scienza per scrutare nel corpo e nel cervello, i ricercatori stanno scoprendo ulteriori dettagli fisiologici sul modo in cui ciascuna emozione prepara il corpo a un tipo di risposta molto diverso.
– Quando siamo in “collera”, il sangue ci affluisce alle mani e questo rende più facile afferrare un’arma o sferrare un pugno all’avversario; la frequenza cardiaca aumenta e una scarica di ormoni, fra i quali l’adrenalina, genera un impulso di energia abbastanza forte da permettere un’azione vigorosa.
– Se abbiamo “paura”, il sangue fluisce verso i grandi muscoli scheletrici, ad esempio quelli delle gambe, rendendo così più facile la fuga e al tempo stesso facendo impallidire il volto, momentaneamente meno irrorato (ecco da dove viene la sensazione che “si geli il sangue”).
Allo stesso tempo, il corpo si immobilizza, come congelato, anche solo per un momento, forse per valutare se non convenga nascondersi. I circuiti dei centri cerebrali preposti alla regolazione della vita emotiva scatenano un flusso di ormoni che mette l’organismo in uno stato generale di allerta, preparandolo all’azione e fissando l’attenzione sulla minaccia che incombe per valutare quale sia la risposta migliore.
– Nella “felicità”, uno dei principali cambiamenti biologici sta nella maggiore attività di un centro cerebrale che inibisce i sentimenti negativi e aumenta la disponibilità di energia, insieme all’inibizione dei centri che generano pensieri angosciosi. Tuttavia, a parte uno stato di quiescenza che consente all’organismo di riprendersi più rapidamente dall’attivazione biologica causata da emozioni sconvolgenti, non si riscontrano particolari cambiamenti fisiologici.
Questa configurazione offre all’organismo un generale riposo, e lo rende non solo disponibile ed entusiasta nei riguardi di qualunque compito esso debba intraprendere ma anche pronto a battersi per gli obiettivi più diversi.
– L'”amore”, i sentimenti di tenerezza e la soddisfazione sessuale comportano il risveglio del sistema parasimpatico; in altre parole, si tratta della mobilitazione opposta a quella che abbiamo visto nella reazione di “combattimento o fuga” tipica della paura e della collera. La modalità parasimpatica, che potremmo anche chiamare “risposta di rilassamento” si avvale di un insieme di reazioni che interessano tutto l’organismo e inducono uno stato generale di calma e soddisfazione tale da facilitare la cooperazione.
– Nella “sorpresa” il sollevamento delle sopracciglia consente di avere una visuale più ampia e di far arrivare più luce sulla retina. Questo permette di raccogliere un maggior numero di informazioni sull’evento inatteso, contribuendo alla sua comprensione e facilitando la rapida formulazione del migliore piano d’azione.
– In tutto il mondo l’espressione di “disgusto” è la stessa, e invia il medesimo messaggio:
qualcosa offende il gusto o l’olfatto, anche metaforicamente. Come già aveva osservato Darwin, l’espressione facciale del disgusto – il labbro superiore sollevato lateralmente mentre il naso accenna ad arricciarsi – indica il tentativo primordiale di chiudere le narici colpite da un odore nocivo o di sputare un cibo velenoso.
– La “tristezza” ha la funzione fondamentale di farci adeguare a una perdita significativa, ad esempio a una grande delusione o alla morte di qualcuno che ci era particolarmente vicino.
Essa comporta una caduta di energia ed entusiasmo verso le attività della vita in particolare per le distrazioni e i piaceri – e, quando diviene più profonda e si avvicina alla depressione, ha l’effetto di rallentare il metabolismo. La chiusura in se stessi che accompagna la tristezza ci dà l’opportunità di elaborare il lutto per una perdita o per una speranza frustrata, di comprendere le conseguenze di tali eventi nella nostra vita e, quando le energie ritornano, di essere pronti per nuovi progetti. Può darsi che un tempo questa caduta di energia servisse a tenere i primi esseri umani vicini ai loro rifugi – e quindi al sicuro – quando erano tristi e perciò più vulnerabili.
Queste inclinazioni biologiche a un certo tipo di azione vengono poi ulteriormente plasmate dall’esperienza personale e dalla cultura. Ad esempio, la perdita di una persona amata suscita universalmente tristezza e dolore. Ma il modo in cui esterniamo il nostro lutto – il modo in cui le emozioni sono esibite in pubblico o trattenute in modo da esprimerle solo in privato – è forgiato dalla cultura; analogamente, dipendono dalla cultura i criteri con i quali le persone vengono classificate o meno nella categoria di quelle “amate” delle quali si debba piangere la morte.
Il lungo periodo dell’evoluzione durante il quale queste risposte emozionali si andarono forgiando fu certamente caratterizzato da una realtà ben più dura di quella che la maggior
parte degli esseri umani si trovò poi a dover affrontare in quanto specie a partire dagli albori della storia. Era un tempo in cui pochi bambini sopravvivevano all’infanzia e pochi adulti superavano i trent’anni; un tempo in cui i predatori potevano colpire in ogni momento; un tempo, infine, in cui il capriccioso alternarsi di siccità e inondazioni si traduceva nello spettro della fame o nella possibilità di sopravvivere. Ma con l’imporsi dell’agricoltura e delle società umane, anche molto primitive, le probabilità di sopravvivenza cominciarono ad aumentare sensibilmente. Negli ultimi diecimila anni, quando queste conquiste si affermarono in tutto il mondo, le feroci pressioni che avevano tenuto in scacco le popolazioni umane andarono
costantemente allentandosi.
Erano state quelle stesse pressioni a rendere le nostre risposte emozionali così preziose per la sopravvivenza; quando esse cessarono, venne meno anche il perfetto adattamento del nostro
repertorio emozionale. Se è vero che nel passato più remoto la propensione alla collera poteva costituire un vantaggio di cruciale importanza in termini di sopravvivenza, oggi che le armi automatiche sono a portata di mano dei tredicenni una tale inclinazione può troppo spesso portare a reazioni disastrose. […].”
(Daniel Goleman – Intelligenza emotiva)

Link meditazioni sonore

E’ ormai dimostrato e risaputo che alcuni suoni hanno degli effetti benefici e curativi sul nostro sistema biopsichico.
A tal proposito vi segnalo questo link da dove si possono scaricare gratuitamente delle meditazioni sonore da ascoltare.

http://tomkenyon.com/listening

Mi farebbe piacere che chi iniziasse ad utilizzarle mi scrivesse poi per condividere la propria esperienza,per confrontarci.

“Apprendimenti di vita emotiva…”

“[…] La vita familiare è la prima scuola nella quale apprendiamo insegnamenti riguardanti la vita emotiva; è nell’intimità familiare che impariamo come dobbiamo sentirci riguardo a noi stessi e quali saranno le reazioni degli altri ai nostri sentimenti; che cosa pensare su tali sentimenti e quali alternative abbiamo per reagire; come leggere ed esprimere speranze e paure. L’educazione emozionale opera non solo attraverso le parole e le azioni dei genitori indirizzate direttamente al bambino, ma anche attraverso i modelli che essi gli offrono mostrandogli come gestiscono i propri sentimenti e la propria relazione coniugale. Alcuni genitori sono insegnanti di talento, altri un vero disastro.
Centinaia di studi dimostrano che il modo in cui i genitori trattano i bambini – con dura disciplina o con comprensione empatica, con indifferenza o con calore, e così via – ha conseguenze profonde e durevoli per la loro vita emotiva. Tuttavia, solo recentemente sono stati acquisiti dati seri che dimostrano come il fatto di avere genitori intelligenti dal punto di vista emotivo è di per se stesso una fonte di grandissimo beneficio per il bambino. Il modo in cui i membri di una coppia gestiscono i propri sentimenti reciproci – oltre al loro modo di
trattare direttamente con il bambino – costituisce una fonte di insegnamenti profondi per i figli, che sono alunni svegli, pronti a cogliere i più sottili scambi emozionali in seno alla famiglia.
Quando alcuni gruppi di ricerca guidati da Carole Hooven e John Gottman, della Washington University, compirono una microanalisi delle interazioni all’interno delle coppie concentrata sul modo in cui i partner trattavano i propri figli, scoprirono che le coppie che meglio vivevano le emozioni all’interno del matrimonio erano anche quelle più abili nell’aiutare i bambini a superare i propri alti e bassi psicologici. […]”
(Daniel Goleman – Intelligenza emotiva)

5 novembre – Meditazione Mindfulness – Ingresso libero

Meditazione Mindfulness
5 novembre 2014
Orario: dalle 20.30 alle 21.30 circa

Pratica meditativa basata sul respiro consapevole per un’esperienza unitaria di sé. Una delle più efficaci tecniche di benessere psicosomatico.

Presa di contatto e di consapevolezza con il proprio corpo, nelle sue parti e nella sua interezza, con i suoni e ed i pensieri.

Si consiglia un abbigliamento comodo e nella sala di meditazione si accede senza scarpe.

Ingresso gratuito, prenotazione obbligatoria.

Per informazioni e prenotazione: 3339728888  roberto.diferdinando@tin.it