“In questo giorni sto leggendo sotto post che commenti negativi, distruttivi, che evidenziano il peggio e fanno pronostici infausti, giudicando in modo cinico il messaggio positivo del post.
Molti pensano che la paura si manifesti nelle persone con tremore nel corpo, tachicardia, stato di allarme diffuso, ed è così nel momento del pericolo reale. Ma in situazioni in cui non c’è un pericolo nel momento ma la minaccia di un possibile pericolo la paura si trasforma in uno stato di tensione , difficile da sostenere a lungo perché da disagio. Alcune persone utilizzano dei meccanismi di difesa per non sentire questo malessere, dall’utilizzo di sostanze come cibo, sigarette, alcol, droghe per “distrarsi” dal disagio, altre attivano una modalità di pensiero “rimuginio” con pensieri distruttivi e negativi, a volte rivolti al futuro, a se stessi e agli altri; qualcuno sente il bisogno di criticare e attaccare quello che c’è fuori, perché così attiva uno stato simpaticotonico che giustifica lo stato di tensione e in parte sembra sfogarlo. Quando neghiamo la tensione e la paura interna, non ce ne prendiamo cura, allora tutto ciò che all’esterno volge al positivo non da piacere e coraggio, anzi va annientato perché così ci sentiamo dentro, forse così possiamo sentirci meno impotenti, oppure sentirci meno soli nello stare male, senza volerlo portare alla consapevolezza.
Allora cosa fare?
Se ti riconosci in quello che ho scritto, fermati. Fai pausa. Osserva dove senti la tensione, come si manifesta. Lascia andare il giudizio sul giusto e lo sbagliato. Siamo umani , vulnerabili e possiamo avere paura. Poi domandati :”come posso prendermi cura di me in questo momento?”. Spesso aiuta confrontarsi con qualcuno, parlare di come stiamo con una persona cara, o anche uno specialista ( ci sono numeri per consulti gratuiti in questo momento di emergenza , li trovate anche nei miei post precedenti), fai pratiche che ti aiutino a lasciar andare la tensione, come yoga, meditazione, dipingi, crea e qualunque altra cosa ti aiuti a stare nel momento presente in modo rilassato e non nella tensione del possibile pericolo in arrivo.
In un suo libro Jon Kabat Zinn scrive ” non puoi fermare le onde ma puoi imparare a fare surf”, e io aggiungo non lasciare che la paura ti faccia dimenticare la bellezza che sei.”
(Massimiliano Molinari)

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